Giardini Naxos

A sud di Taormina s’estende la vasta spiaggia di Giardini che termina in una bassa penisola detta Capo Schisò, originata dal rassodamento, avvenuto ancora in epoca preistorica, della lava proveniente dal Monte Moio, il cratere più eccentrico dell’Etna. Di particolare suggestione, la vista notturna della baia quando alle luci delle case riflesse nel mare sembra rispondere, in alto, la rossa criniera di fuoco sfavillante sul biancazzuro groppone dell’Etna. A Capo Schisò sbarcarono, nel 753 a.C., i primi coloni greci in Sicilia provenienti da Calcide (isola Eubea) cioè da una terra ionica. Qui fondarono Naxos, la cui vita, travagliata dall’antagonismo della dorica Siracusa, ebbe termine con la distruzione voluta da Dionigi I (403 a.C.).

L’antica Naxos, per la sua primogenitura, era quasi un luogo sacro per i sicelioti, soprattutto di ceppo ionico: infatti vi si recavano per sacrificare in onore di Apollo Archeghetàs (cioè conduttore, in dialetto dorico) quale produttore di tutta la colonizzazione greca in Sicilia. Ma Giardini va ricordata anche per un episodio risorgimentale, commemorato da un monumento. Da qui, infatti, salparono su due navi stracolme di equipaggio, Garibaldi e Bixio, la notte del 18 agosto 1860. Oggi le spiagge di Giardini Naxos, non meno di quelle di Taormina, sono meta di un turismo in rapido sviluppo. Il clima dolcissimo, la splendida natura, le passeggiate lungo il mare e nei dintorni, la cordialità della gente, la ricchezza degli alberghi atti a soddisfare ogni esigenza, sono altrettanti motivi di crescente richiamo. Nei dintorni possiamo andare a visitare a soli 5 km, il Lido di Mazzarò e le Gole dell’Alcantara dove il fiume omonimo scorre entro alte pareti laviche